Ottenuto con metodo charmat è il prosecco classico che combina l’aromaticità varietale con la sapidità esaltata dalle bollicine.
Fresco e ricco di profumi di frutta: mela e pera con sentore di agrumi che sfumano nel floreale.

Ottimo come aperitivo è ideale servito a 8/10° C su minestre di legumi, frutti di mare, formaggi freschi e carni bianche.

Prodotto in autoclave con metodo charmat è adatto ad ogni palato, anche il meno esperto. Armonizza la fragranza dei profumi varietali dell’uva con il pizzicare delicato delle briose bollicine in esso presenti. L’aroma è ricco di sentori floreali e fruttati con il prevalere di mela acerba e limone.

Va servito a 6/8° C come aperitivo, su antipasti e primi piatti non elaborati o anche solo per sottolineare i momenti belli della vita.

É la versione più antica e tradizionale, dai vigneti irti dell'alto trevigiano, ad un'altitudine di 400 metri, vengono selezionatele uve migliori elaborate dal sole, quindi in grado di avvicinare i palati più esigenti.
É un vino prodotto ancora con metodo "Ancestrale", la prima parte della fermentazione avviene nella botte e poi termina in bottiglia, questo sistema di fermentazione genera un vino frizzante, dalla bollicina molto digeribile con carattere particolare e con lieve fondo nobile; per questo viene anche detto vino col fondo o della tradizione veneta.
Nell'affinazione non avviene la sboccatura, ma il fondo rimane in bottiglia, avviene di fatto una riapertura e chiusura del tappo per ossigenare i lieviti, che lavorano ulteriormente. Di fatti é un classico dosaggio zero zuccheri.

Vino naturale con bassissimo tenore di solfiti, vino che secondo alcuni vigneron rispetta il valore e la purezza del vitigno nobile delle viti centenarie.
Può essere consumato scarafandolo o bevuto col fondo in bottiglia.

Questo rosè pensato al femminile da Andrea. Alle labbra una sinuosa freschezza vellutata. Aromi nitidi e cristallini come prati di montagna, equilibrio graffiante di frutti rossi in eleganza di bollicine, portano all'interpretazione pittorica di Gil nell'opera "sogno ad occhi aperti".